CONTRASTO ALLE DISCRIMINAZIONI FONDATE SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE E IDENTITÀ DI GENERE
a cura di Redazione Ogl Toscana
16 Agosto 2019
Mozione
Nella seduta del 08 gennaio 2019 è stata approvata dal Consiglio Regionale la mozione n. 1525 in merito “alle politiche di contrasto alla discriminazione sull’orientamento sessuale e alla decisione del comune di Pisa di recedere dalla Rete RE.A.DY”.
Con il predetto atto, il Consiglio Regionale impegna la Giunta, nell’ambito delle proprie competenze “a proseguire nella promozione, nel rafforzamento e nello sviluppo delle azioni positive contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale, prevedendo altresì canali di finanziamento diretto con le associazioni e i soggetti che si occupano di politiche antidiscriminatorie, anche con risorse proprie”.
Il testo della mozione prende le mosse sia dalla delibera n. 201 dell’08 novembre 2018 con cui il Comune di Pisa ha deciso di recedere dall’accordo stipulato con la Regione Toscana avente ad oggetto l’adesione alla rete RE.A.DY, sia dai successivi atti, posti in essere dal medesimo Comune, diretti a restituire i finanziamenti ricevuti per la realizzazione delle attività “Ready for visibility”.
Per una maggior chiarezza espositiva, è utile spiegare che cosa sia la rete RE.A.DY, così da comprendere in primis, le ragioni che hanno portato alla formazione della presente mozione e, in secundis, il significato sotteso alla presa di posizione assunta dal Comune di Pisa.
Innanzitutto, RE.A.DY è l’acronimo di Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Essa è nata nel 2006 su iniziativa dei Comuni di Torino e Roma e l’adesione alla stessa, che avviene attraverso la sottoscrizione della c.d. Carta d’Intenti, è aperta a Regioni, Province Autonome, Province, Comuni, alle loro Associazioni nonché alle Istituzioni e agli Organismi di Parità.
Con delibera n. 1100 del 16 novembre 2015 è stato sottoscritto un accordo di adesione alla rete RE.A.DY tra la Regione Toscana e 14 Pubbliche Amministrazioni locali (tra cui anche il Comune di Pisa), rinnovato nel 2017.
Questa rete è nata per creare un unico canale istituzionale con cui poter promuovere politiche sociali dirette sia a favorire l’inclusione sociale delle persone LGBTI sia a contrastare le discriminazioni a cui quest’ultimi sono spesso sottoposte.
Guardando ai dati risultanti dall’ultima indagine condotta da Istat sul tema, risalente al 2012, circa 1 milione di persone si sono dichiarate omosessuali o bisessuali anche se – precisazione doverosa – leggendo i report Istat si riscontra che il 15,6% dei campioni totali si sono astenuti dal fornire una risposta al quesito.
Nonostante ciò, lo studio Istat evidenzia un aspetto che merita attenzione.
Gli atti discriminatori cui le persone LGBTI sono soggetti sembrerebbero estendersi a quasi tutti gli ambiti della vita quotidiana arrivando a ripercuotersi anche sulla vita lavorativa e persino sulla ricerca di un’abitazione, da acquistare o affittare.
La rete RE.A.DY persegue l’obiettivo di “contribuire a migliorare la qualità delle vite delle persone LGBTI ed a creare un clima sociale di rispetto e di confronto, libero dai pregiudizi”.
Il testo della mozione riporta che, “le motivazioni addotte dall’amministrazione comunale di Pisa per la recessione dal citato Accordo e per l’interruzione delle attività Ready for visibility costituiscono una decisione gravissima e s’inseriscono in un quadro nazionale di radicalizzazione delle politiche discriminatorie, supportate dall’attuale governo”.