POLITICHE GIOVANILI REGIONALI
a cura di Redazione Ogl Toscana
16 Giugno 2019
Proposta di legge
In data 24.04.19 è stata assegnata alla seconda commissione del Consiglio Regionale la proposta di legge n. 363 in tema di “Promozione delle politiche giovanili regionali”.
La proposta di legge prende le mosse dagli ottimi risultati raggiunti con il progetto Giovanisì ed intende implementare il lavoro sino ad ora svolto in tema di politiche giovanili regionali, così da rispondere in maniera più efficace ai bisogni delle giovani generazioni.
Procediamo per gradi, iniziando a vedere che cosa sia “Giovanisì” e quali sono i settori d’intervento delle politiche giovanili che la Regione Toscana sta portando avanti grazie a detto progetto.
Giovanisì nasce nel 2011 ed è stato inserito, nel Programma Regionale di Sviluppo sia del 2011-2015 che del 2016-2020, tra i progetti strategici della nostra regione.
L’intento che sottosta al progetto, come si legge dalla relazione illustrativa che accompagna la pdlr 363, è quello di fornire un sostegno alle giovani generazioni che per primi si trovano a fare i conti con gli effetti negativi della crisi economica. Di fatto, i c.d. “Millennial” si sono ritrovati, loro malgrado, a crescere all’interno di una società “caratterizzata dall’incertezza, dove i giovani incontrano oggettive difficoltà nell’accedere al mondo del lavoro, a formarsi, a creare nuovi nuclei familiari e a costruire le basi per un futuro autonomo”.
Le politiche giovanili poste in essere in questi anni hanno cercato di ovviare alla situazione richiamata, cercando sia di costruire una programmazione basata sulla partecipazione e sulla trasversalità, sia apprestando una strategia di divulgazione e comunicazione diretta ad estendere la platea dei fruitori del progetto sia a favorire il coordinamento tra le esigenze dei giovani e quelle dei soggetti interessati presenti nel territorio toscano.
Il progetto individua sette macroaree ritenute essenziali per il processo di emancipazione dei giovani e su cui la Regione ha deciso di investire per avviare progetti e fornire opportunità alle nuove generazioni, nello specifico:
- Tirocini. Attraverso l’espletamento di queste esperienze i giovani hanno la possibilità non solo di avvicinarsi al mondo del lavoro e apprendere nuove competenze ma anche di mettersi alla prova e dimostrare le proprie capacità in un ambiente di lavoro. Questa misura vuole incentivare le assunzioni dei giovani in una economia, quella italiana, che registra un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti d’Europa. Il contributo messo in campo dalla Regione prevede praticantati retribuiti, tirocini curriculari retribuiti, tirocini non curriculari e agevolazioni per le imprese che decidono di attivare/usufruire dei medesimi.
- Casa. Quando si parla di emancipazione dei giovani si deve pensare non soltanto alla necessità di reperire un’occupazione, in grado di garantire indipendenza economica, ma anche all’esigenza di acquisire un’indipendenza di tipo personale, attraverso la fuoriuscita del giovane dalla casa familiare. La questione non è di poco conto poiché alla difficoltà di trovare un’occupazione si somma il fatto che, nel 90% dei casi, i lavori reperiti sono a tempo determinato oppure a chiamata.
Questa condizione, in concreto, non consente ai ragazzi di compiere un importante passo verso l’indipendenza dalla propria famiglia: infatti, la precarietà degli impieghi e l’altrettanta incertezza retributiva non invoglia i giovani ad accollarsi un costo fisso derivante dalla stipula di un contratto di locazione.
In virtù delle considerazioni svolte, la Regione ha ritenuto opportuno predisporre una serie di aiuti economici, fruibili attraverso la partecipazione ai bandi, per i giovani che decidono di stipulare, da soli o in coppia, un regolare contratto d’affitto.
- Servizio Civile. Questo strumento, nato come un’esperienza di cittadinanza attiva per i giovani, ha svolto in questi anni anche un importante ruolo di politica attiva del lavoro.
Infatti, molti giovani, in mancanza di un’occupazione, hanno presentato domanda per svolgere il servizio civile regionale, incentivati dal contributo economico mensile previsto, pari ad € 433,80. Con esso, i giovani hanno la possibilità di dedicarsi agli altri e al contempo tenersi occupati e ottenere un piccolo contributo economico per far fronte alle proprie necessità.
Proprio per queste ragioni, la Regione ha tenuto a rinnovare i bandi per questo servizio che svolge, come si è visto, una duplice funzione sociale.
- Fare Impresa. Favorire lo spirito imprenditoriale delle giovani generazioni affinché esse possano avere la possibilità di mettersi alla prova con progetti di lavoro autonomo. Questa sezione sostiene la nascita e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile grazie alla periodica attivazione di bandi per: – la concessione di microcrediti diretti a finanziare la nascita di micro e piccole iniziative imprenditoriali; – incentivare programmi d’investimento per le innovazioni, per programmi strategici e sperimentali; – la creazione di imprese innovative (starUp) attraverso la concessione di finanziamenti agevolati, senza la richiesta di garanzie personali e reali; – l’accesso e l’esercizio delle attività professionali da parte dei giovani di età non superiore a 40 anni (Fondo Giovani Professionisti) ; – avviare un’attività nel settore agricolo (Banca della Terra).
- Studio e Formazione. Questo ambito assolve un duplice obiettivo in quanto, oltre a preparare professionalmente i giovani attraverso progetti di istruzione e formazione professionale (leFP), alternanza scuola-lavoro, formazione all’imprenditorialità e poli tecnico-professionali (ptp), consente di incentivare i giovani a continuare a studiare mettendo a loro disposizione degli strumenti di sostegno economico quali borse di studio, assegni di ricerca, voucher per l’alta formazione in Italia ed all’estero etc.
- Lavoro. Interessanti sono le proposte che la Regione Toscana mette a disposizione per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Complice la crisi economica, che ormai da anni interessa la nostra società, i giovani sono coloro che maggiormente ne hanno risentito, trovandosi costretti ad affrontare il mondo del lavoro con poche opportunità e tanta precarietà che rende un miraggio la possibilità per gli stessi di emanciparsi.
Con questa consapevolezza, la nostra Regione ha cercato di mettere in campo strumenti di contrasto alle criticità sopra esposte: nello specifico, sono previste misure per la promozione del contratto di apprendistato, un Fondo di Garanzia per lavoratori non a tempo indeterminato, incentivi alle imprese che assumono giovani laureati e/o dottori di ricerca under 35 etc.
- Giovanisì+. Questa (nuova) sezione nasce dagli ottimi risultati perseguiti da Giovanisì durante la precedente legislatura. Si è pensato, infatti, di estendere la portata del progetto anche ad altre aree che assumono un rilievo nell’opera di formazione ed educazione delle nuovo generazioni e quindi a settori quali la cultura, la legalità, lo sport etc.
La volontà, sottesa a questa nuova macroarea, è di aiutare e promuovere le capacità e/o potenzialità dei giovani sotto ogni aspetto della vita quotidiana affinché ognuno di loro possa sviluppare le proprie attitudini. Tra i bandi attivi presso detta sezione troviamo “Centomila orti in Toscana”, “Toscanaincontemporanea2019”, “Ragazzi attivi contro le Mafie” etc.
Infine, sempre all’interno della sezione Giovanisì+, troviamo “Tavolo Giovani”. Come si può intuire dal nome, esso rappresenta un banco di confronto che coinvolge le varie realtà che ruotano intorno al progetto Giovanisì: in particolare, si fa riferimento a rappresentanti di enti locali, sindacati, enti del terzo settore, associazioni, classe imprenditoriali etc.
Il “Tavolo Giovani” assolve il compito di rendere effettivo e concreto il confronto tra gli interlocutori, favorendo lo scambio di dati ed informazioni e consentendo, in questo modo, di compiere un’attenta analisi dei progetti in essere e di quelli futuri, apportando, se necessario, modifiche e miglioramenti ai medesimi.
Alla luce delle considerazioni sopra svolte, passiamo ad esaminare il contenuto della pdlr n. 363 che nei fatti “intende promuovere una legge sulle politiche giovanili che, prendendo le mosse da quanto già realizzato fino ad adesso, continui il lavoro di sistematizzazione ed integrazione delle politiche, rafforzi il rapporto del territorio, sviluppi nuove sinergie con lo scopo di rispondere ai bisogni emergenti delle giovani generazioni”. La proposta si compone di 19 articoli a loro volta suddivisi in 5 capi, nello specifico:
- Capo I – Principi e Finalità. Individuati i principi posti a fondamento della materia (art. 1), l’art. 2 sancisce l’impegno della Regione “a favore dei giovani mediante politiche innovative e l’intersettorialità degli interventi, secondo un modello di governance integrata e trasversale” fissando, al contempo, gli obiettivi che la Regione si pone di perseguire. L’art. 3, invece, individua i soggetti destinatari degli interventi ossia i giovani di età compresa tra 16-40 anni che risiedano, dimorino o svolgano regolarmente la propria attività lavorativa (imprenditoriale o professionale) sul territorio toscano, singolarmente o in forma associata.
- Capo II – Programmazione e Funzioni Regionali. La sezione si apre precisando che le politiche giovanili sono inserite all’interno del Programma regionale di Sviluppo nel cui ambito la Regione determina indirizzi, obiettivi ed interventi da porre in essere (art. 4). La Giunta Regionale è il soggetto a cui è affidata la governance delle politiche giovanili toscane (art. 5), chiamata a svolgere, a tal fine, una serie di funzioni (art. 6) che vanno dalla individuazione delle strategie in tema di politiche giovanili, al coordinamento delle strategie comunicative attinenti ai progetti regionali promossi attraverso gli strumenti di cui all’art. 7, fino al monitoraggio e all’analisi dei risultati ottenuti a seguito degli interventi posti in essere (art. 8).
- Capo III – Politiche Settoriali. Gli articoli da 9 a 15 sono dedicati ai singoli settori che saranno oggetto degli interventi regionali poiché ritenuti ambiti strategici per l’emancipazione giovanile. Dall’esame degli articoli sopra richiamati, si evince che i settori a cui si fa riferimento sono gli stessi già inseriti nel progetto Regionale Giovanisì – ed in precedenza esaminati – ai quali si vanno ad aggiungere l’ambito relativo alla tutela del diritto alla salute dei giovani e alla salvaguardia dell’ambiente.
- Capo IV – Partecipazione. In questa sezione si richiama il progetto “Tavolo Giovani” – di cui abbiamo già parlato in precedenza – e si ribadisce l’importanza di predisporre strategie comunicative ad hoc dirette a far conoscere ai giovani e agli altri soggetti interessati le opportunità messe a disposizione dalla Regione.
- Capo V – Disposizioni Finali. Gli artt. 18 e 19 contengono disposizioni di chiusura attinenti all’organizzazione dei lavori della Giunta Regionale in tema di politiche giovanili e alle coperture finanziarie.