INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA
a cura di Redazione Ogl Toscana
16 Giugno 2020
Proposta di risoluzione
Lo scorso 12.05 c.a. è stata presentata in Consiglio Regionale la proposta di risoluzione n. 314/2020 in merito “anche alla luce dell’emergenza Covid-19, al diritto all’Interruzione di Gravidanza e al ricorso all’obiezione di coscienza nel percorso interno del Servizio Sanitario Regionale”.
La proposta, alla luce delle restrizioni poste in atto a livello nazionale e regionale per contrastare l’espansione del coronavirus, evidenzia alcune criticità in relazione ai servizi dedicati all’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) e coglie l’occasione per impegnare la Giunta regionale ad estendere le maglie dell’IVG, prevedendo tra le altre cose:
- L’IVG farmacologica nei poliambulatori e nei consultori;
- La presenza nei presidi ospedalieri di almeno il 50% del personale medico e sanitario non obiettore;
- L’indizione di concorsi pubblici con specifica indicazione, tra i requisiti per la partecipazione, della necessaria disponibilità a svolgere tutte le specifiche funzioni in applicazione della l. n. 194/78, in caso di grave carenza di personale medico non obiettore;
- La sperimentazione dell’allungamento della tempistica limite per praticare l’IVG farmacologico fino a 9 (nove) settimane;
- La concessione dell’accreditamento solo qualora la struttura pubblica o privata (presidio ospedaliero e/o consultorio) applichino pienamente quanto previsto dalla l. n. 194/78.
La proposta si muove su due direzioni: ampliare i confini dell’IVG farmacologico e cercare di arginare le alte percentuali di sanitari obiettori di coscienza con il fine di garantire la piena efficienza e accessibilità ai servizi e alle garanzie previste dalla l. n. 194/78.
A sostegno della proposta sono stati riportati alcuni richiami che l’Italia ha ricevuto in questi anni da parte delle Istituzioni europee diretti non solo a rilevare le discriminazioni cui è soggetto il personale medico che decide di non avvalersi dell’obiezione di coscienza in tema di aborto ma anche le difficoltà riscontrate dalle donne italiane nell’attuazione della pratica dell’IVG.