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CAMBIAMENTI CLIMATICI E TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE

a cura di Redazione Ogl Toscana

11 Aprile 2023

Mozioni

Il 30 marzo 2023 è stata presentata in Consiglio regionale la mozione n. 1249/2023 in merito “al contrasto ai cambiamenti climatici, siccità, carenza qualitativa e quantitativa di acqua, fenomeni di desertificazione per l’aggiornamento del Piano Tutela Acqua Toscana e la tutela dei Comuni sorgivi o che ospitano ‘campo pozzi’”. 

Con il presente testo si impegna la Giunta Regionale ad attivarsi su tre diversi fronti, nello specifico:

  • Nell’ambito della tutela della risorsa idrica:
  • ad aggiornare il Piano di tutela delle acque della Toscana alla luce delle sopravvenute normative e strumenti comunitari e nazionali, degli stessi strumenti regionali nonché dell’evoluzione delle problematiche relative alla quantità e qualità dell’acqua ed al rischio di desertificazione e sue conseguenze
  • a tutelare, anche attivandosi in Conferenza Stato regioni, i comuni sottoposti a vincoli per la salvaguardia della risorsa idrica tali da prefigurare il mancato o limitato utilizzo del territorio, destinatari dell’indennità pensata dalla Risoluzione del Consiglio Regionale della Toscana n. 2071.
  • ad interagire con il Governo tramite la Conferenza Stato Regione al fine di prevedere la normativizzazione della citata indennità per i comuni sorgivi (..)”.
  • Nell’ambito della gestione della risorsa idrica:
  • ad avviare ogni iniziativa utile volta a promuovere lo stoccaggio delle acque piovane in cisterne e/o nel sottosuolo, rendendole meno soggette ai fenomeni evaporativi resi più intensi dall’aumento delle temperature (..)”.
  • a promuovere iniziative per potenziare (..) gli strumenti e le regole di esercizio volte ad assicurare l’equilibrio del bilancio idrico, garantendo un’equa ripartizione della risorsa tra territori regionali contigui con particolare attenzione per le deficienze idriche connesse ai periodi di siccità e scarsità della risorsa”.
  • a monitorare lo stato quantitativo dei corpi idrici e pianificare, di concerto con le autorità di bacino idrografico, le iniziative volte a contrastare gli effetti negativi delle scarse precipitazioni mediante l’acquisizione mensile dei volumi degli invasi da parte di tutti i gestori, quale condizione preventiva e necessaria per pianificare le risorse finanziarie e mitigare gli effetti della siccità su tutta la penisola”.
  • ad adottare adeguate iniziative volte ad aumentare il grado di resilienza dei sistemi di approvvigionamento dei diversi comparti di utilizzo della risorsa idrica rispetto ai fenomeni di siccità, con particolare riferimento al contenimento delle dispersioni idriche”.
  • “a predisporre idonee iniziative normative volte a gestire le crisi idriche tali da prevedere l’attuazione di misure finalizzate alla riduzione dei prelievi idrici”.
  • Nell’ambito dell’uso e del riutilizzo della risorsa idrica:
  • a promuovere ed incentivare sistemi e tecniche di irrigazione di precisione che consentano di regolare le portate e di ridurre l’inutile spreco della risorsa idrica”.
  • ad incentivare iniziative e progetti che consentano di incrementare la capacità di depurazione con sistemi di trattamento terziario delle acque ai fini del riutilizzo dei reflui a fini irrigui, nel rispetto delle vigenti disposizioni di tutela dell’ambiente e della salute”.

La mozione prende le mosse dal drastico peggioramento della condizione climatica del nostro pianeta e dagli impatti che questo sta producendo, nello specifico, sulle risorse idriche; oltre al problema della qualità dell’acqua, la drastica riduzione delle precipitazioni e l’aumento delle temperature hanno fatto emergere anche il problema della carenza delle risorse idriche. In merito, il testo della mozione richiama quanto riportato nel rapporto della Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione, “Drought in Numbers 2022”, secondo il quale in mancanza di una efficace strategia e di un impegno condiviso a livello globale entro il 2050 la siccità potrebbe colpire oltre i tre quarti della popolazione mondiale.

La mozione rileva che “il quadro regionale in materia idrica appare (..) tutt’altro che chiaro (..)” poiché il Piano di Tutela delle acque, approvato dal Consiglio regionale con delibera del 25 gennaio 2005 n. 6, nonostante la procedura di aggiornamento del 2017, non risulta “sufficiente a renderlo compatibile con i nuovi scenari”.

È vero che il Piano regionale per la transizione ecologica (PRTE)2 prevede che, nelle more dell’approvazione o dell’aggiornamento dei piani di settore (nel nostro caso il Piano di Tutela delle acque), lo stesso possa prevedere obiettivi specifici e tipologie di intervento nelle materie di riferimento, definendo il quadro delle risorse attivabili ma, sottolinea il testo della mozione, “è altrettanto vero che il Piano di tutela delle Acque è in corso di elaborazione fin dai tempi dell’abrogato PAER che ne escludeva la materia dalle proprie competenze”.

Alla luce delle considerazioni svolte, la mozione mette in evidenza la necessità di programmare e attivare politiche di intervento a tutela della risorsa idrica, sempre più a rischio non soltanto per lo sfruttamento eccessivo e l’uso improprio della stessa, ma anche dalla siccità che, ormai da tempo, caratterizza il clima della nostra penisola. 

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1 Il riferimento è alla Risoluzione n. 207 approvata nella seduta del Consiglio regionale del 8 settembre 2022 relativa “all’istituzione di un fondo di salvaguardia per quanto concerne i comuni sorgivi”. Con la risoluzione il Consiglio impegnava la Giunta regionale “- a valutare, per quanto di propria competenza, ogni intervento utile finalizzato a riconoscere un’indennità ai comuni sorgivi sottoposti a vincoli per la salvaguardia della risorsa idrica tali da prefigurare il mancato o limitato utilizzo del territorio, analogamente a quanto previsto per l’indennità di disagio ambientale (IDA) per il settore dei rifiuti per i comuni sede di impianto; – ad attivarsi nei confronti del Governo, ponendo la questione preliminarmente anche in Conferenza delle Regioni, affinché venga predisposta un’uniforme disciplina nazionale volta a prevedere tale indennità a compensazione dei vincoli cui sono sottoposti i comuni sorgivi, anche intervenendo direttamente nella composizione della tariffa idrica”.
2 La l.r. 35/2022 ha aggiornato il quadro programmatico della Regione, istituendo il Piano regionale per la transizione ecologica (PRTE) con l’obiettivo di assicurare il coordinamento delle politiche e delle azioni dirette all’attuazione della transizione ecologica della Regione anche in attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Detta legge ha abrogato la legge regionale che istituiva il Piano ambientale ed energetico regionale (PAER). Si precisa che per approfondimenti si rinvia al n. 5/2022 (ottobre 2022) di OGLT nel quale si è trattato dell’approvazione della legge regionale sull’istituzione del PRTE.