EDILIZIA SCOLASTICA
a cura di Redazione Ogl Toscana
16 Gennaio 2019
Mozioni
Nella seduta del 16 gennaio 2019 è stata approvata dal Consiglio Regionale la mozione n. 1502 in merito “agli interventi di edilizia scolastica in ambito regionale”.
Con la mozione, il Consiglio Regionale impegna la Giunta, nell’ambito delle proprie competenze:
“- ad attivarsi presso il Governo affinché in relazione sia alle forti istanze provenienti dal mondo della scuola …. sia al complesso di interventi di cui al Piano regionale triennale 2018-2020 in materia di edilizia scolastica, vengano effettivamente reperite e stanziate le risorse necessarie a rendere adeguati e sicuri quegli edifici scolastici, di ogni ordine e grado presenti in ambito regionale, che necessitano inderogabilmente di interventi strutturali in una prospettiva di benessere, sicurezza e formazione delle giovani generazioni;
-a continuare, come avvenuto in questi anni, a procedere a periodici finanziamenti regionali a supporto delle province e dei comuni che abbiano problemi relativi all’edilizia scolastica in applicazione dell’art. 2 della l.r. 32/22002 che assegna alla Regione la possibilità di azioni finalizzate ad assicurare l’accessibilità ed il miglioramento sia dell’offerta formativa che dei servizi ad essa connessi”.
La mozione richiama l’attenzione su un problema attuale e al quale è necessario, oltre che opportuno, dare una soluzione: infatti, l’edilizia scolastica è un ambito nel quale, inspiegabilmente, si investe poco e, ad oggi, ci troviamo ad avere edifici scolastici non solo obsoleti ma soprattutto non sicuri.
Questo dato è confermato dal XIX Rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi, dal quale emerge che, in Toscana, il 55,3% degli edifici scolastici è stato edificato prima del 1974, quindi antecedentemente all’entrata in vigore della normativa antisismica e il 44,7% dopo tale data. Ed ancora, l’1,8% degli edifici scolastici toscani è stato costruito secondo le regole della bioedilizia: esso rappresenta un dato positivo se pensiamo che, a livello nazionale, la percentuale si dimezza.