Buone Pratiche

PROGETTO “PERCHÉ NIENTE VADA PERDUTO”

a cura di Moira Montaleone

16 Ottobre 2019

Il progetto “Perché niente vada perduto” nasce in contemporanea alla visita del Papa a Firenze, ricordo le sue parole, che risuonano ancora: “il modo migliore per dialogare non è quello di parlare e di discutere, ma quello di fare qualcosa insieme, di costruire insieme, di fare progetti: non da soli, tra cattolici, ma insieme a tutti coloro che hanno buona volontà”

In un certo senso nasce proprio così, nasce nel magazzino della Caritas, che si trova sotto la mensa dei poveri della nostra Diocesi di Firenze, nasce dalla spinta di alcuni volontari, che presentati alla mensa per servire i poveri, si trovano a dover buttare quantità di generi alimentari, soprattutto il fresco (verdure, frutta, formaggi, ecc.), che anche se ben conservati, per il loro deterioramento veloce, non danno il tempo di utilizzo. Per questo motivo, in noi inizia il dissenso, ad una situazione che non ci faceva star bene, ma un dissenso costruttivo che non cerca il colpevole, ma cerca una soluzione a beneficio di molti, un progetto che si occupasse del recupero degli alimenti, ma anche di noi.

Il Papa, nella lettera enciclica “Laudato si”, ci sprona con questa frase, a non fermarsi, ma a provare a cambiare, scrivendo: “non esistono sistemi che annullino completamente l’apertura al bene, alla verità e alla bellezza, né la capacità di reagire, che Dio continua ad incoraggiare dal profondo dei nostri cuori.”.

Così, con il sostegno, del responsabile, abbiamo coinvolto le parrocchie della nostra Diocesi, che si occupano dell’aiuto alimentare alle famiglie a ritirare ciò che avanzava, e così da un primo appuntamento settimanale, si è trasformato in anni di incontri, che hanno consentito di riempire i loro furgoni.

 Un progetto che, vorrei sottolineare, non distribuisce solo alimenti, ma relazione, ascolto e fratellanza.

All’inizio abbiamo lavorato con poche parrocchie, anche perché gli alimenti erano tanti, ma non così tanti, oggi sono 37 le parrocchie coinvolte e più di 2000 famiglie aiutate. Il progetto, ha permesso di aprirci alle donazioni, ha permesso ai frigoriferi di svuotarsi velocemente, così facendo abbiamo anche a disposizione, maggiore scelta di alimenti freschi per le nostre mense dei poveri e una diminuzione di acquisti di alcuni generi alimentari.

Il progetto, ha come finalità non solo di dare da mangiare, ma di abbattere lo spreco di cibo ed educare volontari e famiglie bisognose ad un nuovo sguardo sugli alimenti e sulle scadenze, affinché niente vada perduto.

Oltre a distribuire tonnellate di alimenti, il “Perché niente vada perduto” ha costruito una rete di comunicazioni con le parrocchie, una rete whatsapp che ci tiene tutti collegati, da questa rete possiamo dare in tempo reale comunicazioni di arrivi di derrate alimentari, soprattutto se le scadenze sono molto brevi, permettendo un pronto intervento da parte di tutti. Nel tempo le parrocchie hanno iniziato ad utilizzare la rete, per richieste di altro tipo, non limitate ai soli generi alimentari, in questo modo si è creato un circolo virtuoso in costante aumento, che ha permesso di aiutare tante famiglie, in altri bisogni.

Attraverso questa rete di solidarietà, il povero che bussa alla porta del parroco, in realtà non sa di aver bussato a tutta una Diocesi, ad ogni magazzino parrocchiale, compreso quello della Caritas, perché si possa dire sempre SI, in tempi brevi, abbattendo sprechi e utilizzando risorse già presenti.

L’altro aspetto del progetto, non meno importante, sono gli incontri esterni che fa il gruppo,  incontri dove abbiamo modo di ritrovarci, dove possiamo, non solo ascoltare qualcuno che ci aiuta  nella nostra formazione, soprattutto spirituale, ma anche noi possiamo parlare, per capire le criticità che affrontiamo e per un attimo fermarci per poi pregare insieme e ringraziare il Signore, della sua presenza e del suo aiuto, nel tenerci uniti, a servizio di tanti poveri.