Buone Pratiche

UN DISTRIBUTORE DI ACQUA POTABILE E 500 BORRACCE PER RESTARE PLASTIC FREE ANCHE AL TEMPO DEL COVID-19

a cura di Anna Banchi

16 Ottobre 2021

“E’ molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma a uno stile di vita. L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre

il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente

si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere luci inutili e così via”1. La “Laudato Sì”, l’enciclica del 2015 sulla cura della casa comune di Papa Francesco, lo afferma espressamente, ribadendo la necessità di “fare ciascuno la sua parte”. A Livorno avevamo già cominciato a lavorarci da qualche anno: l’attenzione all’ambiente ha ispirato molte delle nostre scelte a partire dalla mensa della Caritas diocesana dove avevamo iniziato a sposare una logica ecologica e di lotta allo spreco. La mensa prepara quotidianamente piatti con alimenti in parte donati, ma soprattutto da anni gli ospiti pranzano con stoviglie di plastica riutilizzabili e in occasione di feste ed eventi con molte persone si ricorre a materiale compostabile. 

La vera sfida è arrivata però con l’emergenza Covid-19, e la necessità di riorganizzare i servizi nel più scrupoloso rispetto delle norme per prevenire la diffusione del contagio. 

La prassi consolidata per cui gli ospiti mangiano tutti insieme in una mensa accogliente che sa di casa è stata totalmente stravolta. 

-Le mense oltre a non poter più essere un luogo di incontro e scambio, in tempo di pandemia diventano anche un servizio che deve esser riorganizzato e, sotto molti aspetti, ripensato –  spiega Banchi. 

-Come molte altre Caritas della Toscana, infatti, dalla primavera 2020 abbiamo convertito la nostra mensa in una sorta di centro di distribuzione di pasti da asporto e abbiamo intensificato significativamente l’attività di consegna di cestini a domicilio e di distribuzione dei pasti attraverso il servizio serale dell’unità di strada.- 

Inizialmente all’interno di ciascun cestino, nonostante i contenitori e le posate fossero compostabili, veniva inserita sempre una bottiglia d’acqua di plastica monouso. 

E questo è il nodo della questione: quotidianamente il nostro servizio mensa aveva iniziato a produrre una quantità di rifiuti di plastica straordinaria. 

Per restare plastic free anche al tempo del Covid, però, è bastato un piccolo sforzo di fantasia della direttrice Caritas e un suo appello, prontamente accolto dalle istituzioni. «Se avessimo avuto un distributore di acqua potabile al Villaggio della Carità, avremmo potuto risolvere il problema con delle borracce».

Dall’idea alla pratica il passo è stato brevissimo se si pensa che a fine aprile 2020 la soluzione era già operativa. La prima mossa è stato chiedere al Comune di Livorno la possibilità di installare un distributore di acqua potabile presso il Villaggio della Carità, luogo che ospita i principali servizi della Caritas, soprattutto quelli rivolti ai più vulnerabili.  

La richiesta è stata prontamente accolta e parte della soluzione da noi cercata è arrivata in pochi giorni grazie all’aiuto di Asa, l’Azienda per i servizi ambientali del territorio livornese. 

Non restava quindi che comprare le borracce da distribuire a tutte le persone che in un momento così difficile si rivolgevano a noi. 

Caritas Livorno ha acquistato 500 borracce e le ha distribuite a tutti gli ospiti della mensa, in strada, alle famiglie accolte e accompagnate nelle diverse strutture Caritas.

Caritas e territorio si sono quindi uniti: creatività e impegno si sono intrecciate.  L’esortazione di Papa Francesco è stata da noi accolta e realizzata insieme alla città di Livorno trovando il giusto equilibrio tra l’impegno quotidiano per stare accanto ai più fragili e la creatività alla quale la Laudato si esorta ciascuno di noi. 

La necessità di adottare comportamenti il più possibile volti a ridurre il nostro impatto sull’ambiente è stato l’obiettivo comune.

La pandemia ci ha messo in maniera chiara di fronte alle nostre vulnerabilità e non è pensabile non dover fare i conti con le nostre azioni quotidiane e con il come agiamo: è il momento di cambiare rotta secondo una logica di sostenibilità ecologica- spiega Anna -Le borracce rappresentano un altro piccolo passo del nostro cammino di educazione e rispetto del mondo che ci circonda. È necessario che ognuno di noi capisca e accolga nelle sue azioni quotidiane l’impegno a fare la sua parte a partire dalle cose semplici. 


1 Laudati Sii (211).