Buone Pratiche

VALORIZZARE IL TERRITORIO, RACCONTARLO E COINVOLGERE I GIOVANI: LA SFIDA DEL TURISMO SOLIDALE

a cura di Andrea Bimbi

16 Aprile 2021

Da un anno ormai la diocesi di Massa M.ma – Piombino sta sperimentando un progetto di turismo solidale: una nuova proposta di viaggiare che significa prossimità, entrare in contatto con le persone, le loro storie, scoprire le bellezze dei luoghi e al contempo leggerne le difficoltà, diventando ospiti e non più clienti.

I pilastri del turismo solidale sono tre:

  • Impatto Sociale: ai viaggiatori vengono proposte delle attività di incontro con le persone e le attività del luogo e viene richiesto di impegnarsi a supporto dalla rete della carità;
  • Impatto Ambientale: promuovere nei viaggiatori uno stile di vita attento, lento, sobrio e solidale che “ci invita a una visione integrale della vita, a partire dalla convinzione che tutto nel mondo è connesso e che siamo interdipendenti gli uni dagli altri e anche dipendenti dalla nostra madre terra” (Francesco)
  • Voto con il Portafoglio: orientare i viaggiatori a scelte di consumo consapevole, presso aziende che, oltre alla ricerca di un equo profitto, si pongono anche obiettivi di tutela dell’ambiente, inserimento lavorativo di persone svantaggiate e valorizzazione del proprio territorio e della comunità locale.

Andrea e Francesca, animatori diocesani del Progetto Policoro, si sono fatti promotori di questa proposta in diocesi. “Non abbiamo inventato nulla – ci racconta Andrea – semplicemente abbiamo riportato sul nostro territorio la nostra esperienza di servizio civile all’estero in Grecia e in Bosnia ed Erzegovina con Caritas italiana, luoghi meravigliosi, ma ancora alle prese con radicati conflitti sociali. La Bosnia è conosciuta per gli eventi bellici e Atene per le sue crisi economiche e sociali, ma offrono molto di più ai viaggiatori: paesaggi naturalistici incantevoli e soprattutto tante testimonianze di Speranza. L’obiettivo del turismo solidale è di incontrare realmente un territorio: conoscere le bellezze artistiche, culinarie, ambientali e soprattutto promuovere l’incontro con la comunità locale, con la rete associativa sostenuta dalla Caritas italiana e compiere scelte di consumo consapevoli, sostenendo le imprese sociali”.

Una proposta da riportare nel territorio di Piombino: un luogo ancorato alla monocultura industriale, nonostante tutte le potenzialità di cui è dotato.

La sperimentazione ha preso il via nel 2020 presso la Casa Crocevia dei Popoli. 

Nonostante la pandemia, durante l’estate sono stati accolti quattro gruppi provenienti da diverse zone dell’Italia; con il golfo di Baratti e punta Falcone a fare da cornice, gli ospiti hanno incontrato e conosciuto i diversi servizi promossi dalla Caritas diocesana e affrontato i temi della sostenibilità ambientale, dell’ecologia integrale e del voto con il portafoglio.

Una proposta che al momento è in fase di riorganizzazione; in accordo con la diocesi si stanno cercando delle strutture ancora più accoglienti che possano offrire ai viaggiatori diversi tipi di servizi e comfort con l’obiettivo di sfruttare tutto il potenziale: da Bolgheri a Piombino, passando per Follonica, Suvereto e l’Isola d’Elba, un territorio che vive per e con il turismo. 

Le possibilità sono per tutti i gusti: dal trekking alle visite di siti naturalistici, dalla conoscenza dei progetti della rete della carità fino al turismo ecclesiale: saranno i viaggiatori a personalizzare il proprio viaggio! Il turismo solidale potrà così diventare occasione di coinvolgimento dei giovani locali per la creazione di piccole opportunità di impiego.

Ci piace concludere con le parole di Giorgio, un ragazzo appena maggiorenne, ospite della struttura nell’agosto 2020 che, rimasto colpito dai numerosi testi di Economia Civile presenti nella libreria, ha pensato di scrivere un saluto finale riprendo una famosa frase di Antonio Genovesi.

È legge dell’universo che non si può far la nostra felicità senza far quella degli altri

 “Siamo andati a visitare la mensa e il market per gli assistiti della Caritas di Follonica, ci siamo confrontati con gli operatori, dalle cuoche ai magazzinieri, e mi sono chiesto che cosa spinge queste persone a donare loro stesse al prossimo? La risposta che mi sono dato è proprio nel titolo, la nostra felicità si crea creando anche quella altrui come quando si fa volontariato (…) Mi vengono in mente le parole del vangelo di Giovanni: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.» (Gv 15) 

Secondo me al mondo d’oggi la felicità si può trovare anche in questo modo, e non più solo consumando. La settimana che abbiamo trascorso è stata segnata da varie attività svolte da guide e istruttori che aderiscono al turismo solidale, e che quindi abbiamo sostenuto in vista dello sviluppo comune e del territorio”.