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REDDITO ALIMENTARE PER COMBATTERE POVERTÀ E DISAGIO SOCIALE

a cura di Martina Lumini

24 Maggio 2023

Mozioni

Il 10 maggio 2023 è stata presentata in Consiglio regionale la mozione n. 1289/2023 in merito “alla piena attuazione del c.d. Reddito alimentare e degli interventi per combattere la povertà ed il disagio sociale attraverso la redistribuzione delle eccedenze alimentari”. 

Con il presente testo si impegna la Giunta Regionale ad attivarsi nei confronti del Governo, affinché:

  • venga emanato quanto prima il decreto attuativo previsto dal comma 435 della l. 197/2022 al fine di dare vita alla sperimentazione del reddito alimentare, previsto in questa prima fase per le sole Città Metropolitane, ovvero un progetto che preveda lo sviluppo di un rapporto di collaborazione tra istituzioni pubbliche, soggetti privati e terzo settore finalizzato alla preparazione e successiva erogazione – mediante il supporto di adeguati strumenti informatici – ai cittadini in stato di indigenza di forniture periodiche di cibo rimasto invenduto;
  • Si preveda, al termine della prima fase di sperimentazione prevista per le sole città metropolitane, la successiva estensione del reddito alimentare anche agli altri territori al fine di coprire il maggior numero di persone indigenti e contrastare in modo sempre più diffuso e capillare il fenomeno dello spreco alimentare e sostenere le persone in difficoltà;
  • A promuovere, nel frattempo, il massimo coordinamento tra quanto previsto nella norma nazionale e le azioni regionali in essere, in attuazione della l.r. 32/2009 e degli altri provvedimenti vigenti in materia al fine di attenuare con sempre più efficacia le condizioni di disagio delle persone e delle famiglie toscane attraverso la raccolta e la distribuzione di generi alimentari da parte dei soggetti che operano nel settore assistenziale e del terzo settore”.

La mozione mette in luce il rapporto esistente tra povertà alimentare e sprechi alimentari, alla luce del crescente disagio socioeconomico che sta affliggendo buona parte della popolazione.

A fondamento della riflessione, la mozione pone i risultati emersi dal Rapporto “State of Food and Nutrition in the World 2002”, predisposto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) che esamina lo stato dell’alimentazione a livello globale.

Secondo lo studio, 828 milioni di persone nel mondo si trovano in situazione di estrema povertà, tanto da dichiarare di soffrire di fame; circa 3,1 miliardi di persone, invecem non hanno accesso a un’alimentazione adeguata e continuativa, soprattutto per ragioni di carattere economico. Per quanto riguarda l’Italia, “le persone a rischio di povertà alimentare o insicurezza alimentare sono il 22,3% dell’intera popolazione, con elevati livelli di diseguaglianza soprattutto per quanto riguarda ortaggi, carne e pesce”.

La mozione, poi, precisa che il Rapporto della FAO si riferisce alla condizione alimentare esistente prima della pandemia da Covid-19 e prima della guerra in Ucraina; pertanto, la situazione attuale sarà verosimilmente peggiore di quella evidenziata dal Rapporto.

Nonostante ci sia una parte della popolazione mondiale che fatica a fare un pranzo completo al giorno, c’è un’altra parte della popolazione mondiale che si trova nella situazione opposta, caratterizzata ingenti perdite e sprechi alimentari; in merito, si rileva che nella sola Unione Europea, riporta la mozione, ogni anno vanno persi o sprecati circa 87,6 milioni di tonnellate di cibo.

Sule tema dello spreco alimentare il panorama normativo risulta così articolato:

  • A livello internazionale, l’Agenda 2030, Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo, traguardo 12.3 prevede “Entro il 2030, dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto”.
  • A livello comunitario, nel 2016, il Consiglio ha invitato la Commissione e gli Stati membri a: – migliorare il monitoraggio e la raccolta dati al fine di delineare meglio il fenomeno dello spreco alimentare; – concentrarsi sulla prevenzione delle perdite e degli sprechi alimentari e sul maggior uso della biomassa nella futura legislazione europea; – Facilitare la donazione dei prodotti alimentari invenduti a organismi di beneficienza al fine di garantire una maggior sicurezza alimentare.
  • A livello nazionale, è stata approvata la l. 166/2016 la quale, ha tra le proprie finalità la solidarietà sociale e la limitazione degli sprechi e contiene disposizioni dirette a regolamentare la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici.
  • A livello regionale, infine, abbiamo la l.r. 34/2020 (nello specifico l’art. 8) che disciplina gli interventi regionali per la riduzione dello spreco alimentare e la redistribuzione delle eccedenze alimentari.

La mozione, che affronta il tema del c.d. Reddito Alimentare, prende le mosse dall’ultima manovra di bilancio, la quale ha inserito una prima forma sperimentale del reddito alimentare mediante: 

Art. 1 comma 434 in virtù del quale “Nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è istituito il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare, con la dotazione di 1,5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2024. Il Fondo è destinato a finanziare, nelle città  metropolitane, la sperimentazione del reddito alimentare, quale misura per  contrastare lo spreco e la povertà alimentare, mediante l’erogazione, a soggetti in condizioni di povertà assoluta, di pacchi  alimentari  realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, da prenotare mediante una applicazione e ritirare presso un centro di distribuzione  ovvero ricevere  presso  il  proprio  domicilio   nel   caso   di   soggetti appartenenti a categorie fragili”.

Art. 1 comma 435 in virtù del quale “Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite le modalità attuative del comma 434, la platea dei beneficiari nonché’ le forme di coinvolgimento degli enti del Terzo settore”.

Alla luce dell’introduzione di questo nuovo strumento, anche se in via sperimentale, la Regione Toscana ha ritenuto la misura una valida occasione per cercare di affrontare, congiuntamente, sia il problema della povertà alimentare che quello dello spreco alimentare; per questo motivo, il testo in esame è diretto a richiedere l’estensione dell’applicazione di questo strumento.